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  • Martedì 08 Giugno 2004 19:03
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    Servizi Pubblici/AMT

    occorre annullare l'autorizzazione prima di sospendere i lavori

    Tribunale Amministrativo Regionale per la sicilia n. 789 del 08/06/2004

    1. Edilizia - Abusi - Sospensione- Motivata con lesigenza di un riesame della concessione- Illegittimità - Ragioni.2. Atto amministrativo- Discrezionalità - Motivazione- Sindacabilità - Limiti.3. Giudizio amministrativo- Procedura- Integrazione della motivazione - Sanatoria processuale - Non sussiste.4. Atto amministrativo - Motivazione - Obbligo- Congrua motivazione- Garanzia del diritto alla difesa- Necessità .

    1. Il Sindaco, nellesercizio delle funzioni di vigilanza sullattività edilizia ed urbanistica, può ordinare la sospensione dei lavori solo in relazione alla difformità dellopera dalle previsioni urbanistiche e/o alle modalità esecutive fissate nel provvedimento autorizzatorio di costruzione; ma non può disporla in attesa di accertare leventuale illegittimità dellatto concessorio o la sua eventuale decadenza, essendo consentito dalla legge, in tali casi, solo lannullamento dufficio del titolo legittimante i lavori di costruzione.Va escluso che lordine di sospensione possa essere impartito per carenza di concessione edilizia, laddove la stessa amministrazione aveva preventivamente rilasciato regolare autorizzazione edilizia, poi laveva revocata e successivamente aveva annullato il provvedimento di revoca, a prescindere da ogni valutazione in ordine alla corrispondenza dellazione amministrativa ai canoni posti dallarticolo 97 della Costituzione. La sospensione dei lavori edilizi, invero, presuppone laccertamento della illiceità dellattività costruttiva esercitata, in assenza dellatto autorizzatorio o in contrasto con lo stesso, va, quindi, ritenuto illegittimo il provvedimento di sospensione motivato con lesigenza di un più ponderato esame del titolo autorizzatorio senza che il sindaco abbia previamente provveduto al suo annullamento.2. La circostanza secondo la quale un provvedimento amministrativo sia adottato nellesercizio di una potestà anche ampiamente discrezionale e che dia luogo ad una scelta attinente al merito, come tale non sindacabile nel suo contenuto, non ne comporta linsindacabilità sotto il profilo della sua motivazione, in quanto il sindacato sulla motivazione attiene non al contenuto della scelta, ma al modo in cui la stessa scelta è effettuata.3. Non è consentita una sanatoria meramente processuale degli atti impugnati attraverso lintegrazione della motivazione con gli scritti difensivi.3. Il provvedimento impugnato deve dare contezza delle ragioni che hanno determinato la decisione amministrativa e dare contezza di una adeguata ponderazione degli interessi coinvolti, non essendo sufficiente che lesternazione motivazionale sia fondata su una sommaria cognizione, priva di riferimenti specifici nonché su di una sommaria esigenza cautelativa. Lobbligo di una congrua esternazione motivazionale e, impone in ogni caso il riferimento ai criteri applicati, in coerenza con il principio di buona amministrazione (articolo 97 Costituzione), al fine di consentire al privato un corretto esercizio del diritto di difesa garantito dall articolo 24 Costituzione,in relazione allarticolo 113 Costituzione, nonché al fine di consentire allinterprete la ricostruzione delliter logico seguito dallamministrazione, nella disciplina della fattispecie.

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